Grande manifestazione degli Indiani amazzonici contro la diga Belo Monte
19 agosto 2010
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Centinaia di Indiani provenienti da tutta l’Amazzonia brasiliana hanno preso parte a una storica protesta per denunciare le minacce poste alla loro sopravvivenza da progetti di grandi infrastrutture, in particolare la controversa diga di Belo Monte.
Più di 500 Indiani appartenenti a oltre 27 diverse tribù si sono riuniti vicino al fiume Xingu sul cui corso dovrebbe essere costruita la diga di Belo Monte innalzando striscioni di protesta: “Difendiamo lo Xingu: stop a Belo Monte”.
La settimana scorsa Survival International ha pubblicato un nuovo dossier che denuncia il boom che la costruzione di grandi dighe sta avendo in tutto il mondo all’insegna della produzione di “energia pulita” e il suo devastante impatto sui popoli tribali.
Se costruita, la diga di Belo Monte finirebbe con il distruggere la foresta pluviale e con il ridurre la quantità di pesce da cui gli Indiani dell’area dipendono per la sopravvivenza. L’afflusso di operai minaccia di portare agli Indiani anche violenza e malattie.
“Non ci arrenderemo mai perché ci stiamo battendo per un diritto che è nostro!” ha dichiarato durante la manifestazione Raoni Metuktire, della tribù dei Kayapó. “La Natura è vita, ci ha sostentato fino ad oggi, e quindi dobbiamo difenderla così come fosse nostro padre e nostra madre, che ci hanno dato la vita… (Questa diga) è ciò che vogliamo realmente amici miei? Opponiamoci tutti insieme alla Belo Monte!”
Dopo una serie di discussioni sulla diga, i manifestanti hanno rilasciato una Dichiarazione chiedendo il blocco della Belo Monte e di altri grandi progetti previsti in Amazzonia.
La manifestazione di protesta è stata organizzata dal Coordinamento delle Organizzazioni indigene dell’Amazzonia brasiliana.
Contemporaneamente, circa 800 Indiani stanno manifestando questa settimana anche nel Mato Grosso do Sul, a sud dell’Amazzonia, contro l’uccisione dei loro leader, il furto della loro terra e altre minacce alla loro sopravvivenza. La manifestazione si prefigge di richiamare l’attenzione pubblica in particolare sulla drammatica condizione in cui versano gli Indiani Guarani.