I popoli indigeni di Perù e Brasile uniscono le forze per combattere il “Progetto di legge genocida”
13 giugno 2023
Una delegazione indigena brasiliana è volata in Perù per unire le forze con le organizzazioni indigene del paese nel tentativo disperato di fermare un progetto di legge noto come “progetto di legge genocida”, attualmente in discussione al Congresso peruviano.
Se il Progetto di legge 3518, promosso da deputati vicini all’industria del petrolio e del gas in Perù, venisse approvato:
- Renderebbe possibile revocare il riconoscimento ufficiale dell’esistenza di qualunque tribù incontattata.
- Renderebbe possibile la revoca di qualunque Riserva Indigena già istituita per i popoli incontattati e di recente contatto (noti collettivamente con il nome di PIACI).
- Aprirebbe i territori dei popoli incontattati all’estrazione di petrolio e di gas, al taglio del legno e alle attività minerarie.
- Bloccherebbe la creazione di nuove riserve, estremamente necessarie per quei popoli incontattati i cui territori ad oggi non sono ancora stati protetti.
Una commissione chiave del Congresso, la “Commissione per la decentralizzazione”, discuterà del progetto di legge mercoledì 21 giugno. Le organizzazioni indigene temono che se la Commissione dovesse votare a favore del progetto di legge, il Congresso potrebbe poi approvarlo in tempi brevi.
Una delegazione di UNIVAJA, l’organizzazione dei popoli indigeni della Valle Javari in Brasile, è in Perù per dare sostegno ai tentativi degli indigeni di fermare questo progetto di legge. Oggi presenzieranno a una riunione al Congresso insieme alle organizzazioni indigene peruviane AIDESEP e ORPIO. La Valle Javari è il luogo in cui vive la più alta concentrazione di popoli incontattati al mondo, molti dei quali sono imparentati con tribù incontattate del Perù, che potrebbero essere devastate se il progetto di legge fosse approvato.
Il progetto di legge ha suscitato grande preoccupazione in tutto il mondo. Oltre 10.000 persone hanno scritto e-mail di protesta alle autorità peruviane, mentre gli Ambasciatori di Regno Unito, Canada e Germania hanno inviato una lettera congiunta alla Commissione per esprimere le proprie preoccupazioni per le conseguenze che il progetto di legge potrebbe avere sui popoli incontattati e sulla deforestazione in Amazzonia.
“Siamo qui per i nostri parenti incontattati” ha detto Tito Sajami Andrade dell’organizzazione indigena FECONAPRE (Federazione delle Comunità Native della provincia di Requena). “Hanno bisogno di essere protetti dall’idea nefasta di un deputato pro-Fujimori che sta cercando di sminuire e violare i diritti dei nostri fratelli e sorelle incontattati. È intollerabile che cerchino di attaccare i diritti per cui abbiamo lottato per anni – sono persone che vogliono solo diventare ricche, per questo negano l’esistenza dei popoli incontattati.”
“I popoli indigeni dell’Amazzonia Peruviana lottano. I nostri parenti incontattati esistono e hanno bisogno del nostro sostegno” ha aggiunto.
“Il ‘progetto di legge genocida’ è l’attacco più grave ai diritti dei popoli incontattati del Perù degli ultimi decenni” ha detto Teresa Mayo di Survival International. “Tutti i diritti e le protezioni per le quali i popoli indigeni del paese hanno lottato così strenuamente per anni ora rischiano di essere spazzati via con un colpo di penna.”
“Questi diritti oggi sono attaccati anche in Brasile, per questo i popoli indigeni di Perù e Brasile si sono uniti per lottare insieme contro questi piani genocidi. È un momento di grave pericolo: è a rischio la sopravvivenza stessa di decine di tribù incontattate.”