Condanna a morte per gli Indiani del Brasile: proteste in tutto il mondo
2 ottobre 2013
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I sostenitori dell’organizzazione per i diritti umani Survival International hanno protestato oggi davanti all’ambasciata brasiliana a Londra per dare sostegno alle migliaia di indigeni che in Brasile stanno manifestando contro l’attacco istituzionale ai loro diritti territoriali, faticosamente conquistati in decenni di battaglie.
A Londra, le proteste sono state guidate dall’Indiano amazzonico Nixiwaka Yawanawá, a cui si sono uniti molti sostenitori con i volti dipinti in segno di solidarietà con le tribù.
“Siamo qui per sostenere i nostri fratelli e sorelle indigeni del Brasile che stanno affrontando il peggiore assalto ai loro diritti mai compiuto negli ultimi decenni” ha dichiarato Nixiwaka. “Viviamo nelle nostre terre fin da quando possiamo ricordarcene; non possiamo vivere senza. Queste nuove leggi segnerebbero la fine dei nostri diritti territoriali e non devono essere approvate!”
Gli indigeni brasiliani e i loro sostenitori stanno manifestando in questi giorni in varie regioni del paese e anche in altre parti del mondo. Protestano contro un governo che, nel nome della corsa all’industrializzazione e allo “sviluppo”, sta cercando di minare e indebolire i diritti costituzionali duramente conquistati dagli Indiani.
Se approvati, i numerosi progetti di legge oggi al vaglio indeboliranno drasticamente il controllo dei popoli indigeni sui loro territori minacciando la sopravvivenza di molte tribù brasiliane, tra cui i vulnerabili gruppi incontattati.
Tra le numerose proposte, c’è ad esempio una modifica alla costituzione che darebbe al Congresso del Brasile – soggetto alle enormi influenze delle lobby agricole anti-indiane – il potere di partecipare alla demarcazione dei territori indigeni. Un’altra legge attualmente in discussione vorrebbe aprire le terre degli Indiani a basi militari, attività minerarie, dighe e altri progetti industriali, e un’altra ancora vorrebbe autorizzare, per la prima volta, le attività minerarie su larga scala nelle riserve indigene.
Queste modifiche sarebbero disastrose per popoli come i Guarani, che devono già affrontare le violenze degli allevatori locali e stanno lottando per rientrare in possesso di almeno una piccola parte della loro terra ancestrale, o come gli Awá, noti come la tribù più minacciata del mondo a causa dell’invasione e della distruzione su larga scala della loro foresta.
“Questa serie di proposte di legge costituisce, di fatto, una condanna a morte per i primi popoli del Brasile: le tribù non sopravvivono quando vengono derubate delle loro terre” ha dichiarato oggi il Direttore generale di Survival International, Stephen Corry. “Il Brasile si sta preparando a dare il benvenuto ai tifosi di calcio di tutto il mondo, ma quante persone sono consapevoli della repressione messa in atto dal governo?”
Nota ai redattori:
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