Venezuela: Indiani a Caracas contro l'attività mineraria
19 luglio 2013
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Una delegazione di Indiani Ye’kuana e Sanema ha viaggiato fino a Caracas, la capitale del Venezuela, per esprimere la propria preoccupazione per l’impatto che l’attività mineraria sta avendo sulla loro terra.
Da molti anni, infatti, i cercatori d’oro invadono i territori Indiani nella foresta pluviale del Venezuela meridionale, inquinando i corsi d’acqua e distruggendo la foresta.
“La terra è fondamentale per il popolo Ye’kuana e per quello Sanema” ha dichiarato Kuyjani, l’organizzazione degli Ye’kuana. “La nostra cultura è nata dalla nostra terra; è qui che mettiamo in pratica la nostra educazione… la nostra terra garantisce la nostra sicurezza alimentare, quella dei nostri figli e delle generazioni future.”
Gli Indiani chiedono che siano "completamente ed immediatamente impedite le attività estrattive di oro, diamanti e di qualsiasi altro minerale nel bacino del fiume Caura, santuario della biodiversità per i popoli indigeni Ye’kuana e Sanema, e per l’intera nazione venezuelana”. Chiedono, inoltre, che il governo riconosca loro la proprietà collettiva della terra, secondo quanto garantito dalla Costituzione.
In marzo il COIAM, una rete di organizzazioni indigene, aveva espresso grave preoccupazione per l’intenzione del governo di permettere a CITIC, una compagnia mineraria cinese, di cercare minerali nell’‘Arco minerario dell’Orinoco’, negli stati di Bolivar e Amazzonia.
CITIC ha in progetto di costruire cinque campi minerari in aree abitate da popoli indigeni; tra queste c’è Ocamo, che si trova nel cuore del territorio degli indigeni Yanomami.
Le dichiarazioni del COIAM testimoniano la “profonda preoccupazione” e il “rifiuto” degli Indiani al progetto minerario, che non solo causerà impatti ambientali e sociali distruttivi ma è anche “contrario alle loro concezioni della vita e di madre natura, essenziali per sostenerli collettivamente.” L’organizzazione chiede al governo di rivedere immediatamente il progetto minerario e le sue politiche indigene.
Il COIAM afferma che, in violazione della Costituzione venezuelana e della legge internazionale sui popoli indigeni, non c’è stata alcuna consultazione prioritaria ed informata delle tribù.