Parigi: il giudice respinge la richiesta di fermare l'asta degli oggetti sacri degli Hopi

12 aprile 2013

L’anziano Hopi James Kootshongsie, morto nel 1996. Gli Hopi sono ‘fermamente contrari’ alla vendita degli oggetti sacri della tribù da parte di una casa d’aste di Parigi. © Survival International

Questa pagina è stata creata nel 2013 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Anche Robert Redford tra i tanti che avevano chiesto l’annullamento dell’asta

Un giudice parigino ha respinto la richiesta di Survival International di bloccare una controversa asta di oggetti sacri della tribù Hopi dell’Arizona. Il giudice ha sentenziato che “nonostante siano sacre agli Hopi, queste maschere non rappresentano nessuna creatura, né viva né morta”

La casa d’aste Neret-Minet Tessier & Sarrou aveva già respinto più volte le richieste della tribù di rinviare l’asta, che quindi si terrà oggi a Parigi.

Gli Hopi si dichiarano “fermamente contrari” alla vendita dei kachina (katsinam, amici), di grande importanza spirituale per la tribù, e ne avevano richiesto l’immediata restituzione.

Gli avvocati incaricati da Survival International avevano chiesto al giudice di sospendere la vendita fino a quando non fosse stata accertata la legittimità della collezione, ma ora non ci sono più ostacoli legali che possano impedire all’asta di avere luogo.

Tra i tanti che avevano chiesto la cancellazione dell’asta c’è anche l’attore Robert Redford: “Credo che mettere all’asta questi oggetti sacri sia un sacrilegio – un gesto criminale con gravi ripercussioni morali” ha dichiarato la star cinematografica. “Spero che vengano restituiti alla tribù Hopi, a cui appartengono. Non sono da mettere in vendita.”

Secondo l’avvocato Pierre Servan-Schreiber dello studio Skadden, Arps: “La sentenza è davvero infelice. Ora che gli oggetti saranno venduti e dispersi, l’eventualità che possano ritornare a casa, al loro posto tra gli Hopi, si riduce drasticamente. È probabile che le istituzioni francesi non siano pienamente consapevoli delle conseguenze devastanti che la commercializzazione di questi oggetti sacri potrebbe avere su una tribù come quella degli Hopi, che ha già sofferto molto.”

“I potenziali acquirenti devono sapere che gli Hopi sono profondamente turbati dalla vendita di questi oggetti, che considerano una legittima proprietà del loro popolo” ha dichiarato oggi il Direttore Generale di Survival International, Stephen Corry. “La legge francese sta offrendo davvero poco sostegno agli Hopi, ma rimaniamo fiduciosi che la giustizia prevarrà e che questi oggetti potranno essere restituiti ai loro legittimi proprietari.”

Nota agli editori:

La tribù Hopi conta circa 18.000 individui, che vivono in 12 villaggi nel nord-est dell’Arizona. Chiamano la loro terra Hopituskwa.

-Per leggere il dossier di Survival “Custodi della terra”, dedicato ai popoli Hopi e Arhuaco, clicca qui (PDF, 5,6 MB).

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