Survival e i popoli tribali denunciano le "ridicole" accuse di cannibalismo
20 ottobre 2011
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Survival International ha presentato una denuncia formale a varie autorità garanti dell’informazione per le affermazioni “offensive e ridicole” pubblicate dai giornali di tutto il mondo in merito alla scomparsa di un turista tedesco che sarebbe stato “mangiato dai cannibali”.
In una lettera indirizzata, tra gli altri, al supervisore della Press Complaints Commission britannica e alla Comisión de Quejas y Deontología de la Federación de Asociaciones de Periodistas de España, Survival afferma che i giornali che hanno descritto gli indigeni del Pacifico meridionale come “cannibali” sono responsabili di promuovere “l’idea falsa e offensiva che i popoli tribali siano primitivi e selvaggi”.
Reazioni di sdegno sono arrivate anche da vari popoli tribali del mondo. “Siamo stufi e stanchi di queste storie” ha dichiarato Benny Wenda, un uomo della tribù dei Lani di Papua. “L’unica ragione per la quale continuano a usare la parola “cannibali” quando parlano di noi è perché pensano che siamo selvaggi.” Sarebbe come chiamare i tedeschi di oggi “nazisti” a causa del loro passato, o la Gran Bretagna un paese dove si bruciano le streghe sul rogo e si schiavizzano i bambini. Si tratta solo di giornalismo pigro e razzista.”
“Siamo molto feriti per queste accuse di cannibalismo, completamente false” ha dichiarato alla BBC Deborah Kimitete, vicesindaco di Nuku Hiva, l’isola dove sembra sia stato compiuto il crimine … “Non so perché si parli di cannibalismo. Pensate se fosse stato commesso questo delitto in Inghilterra per esempio… È terribile. Qui, nessuno parla di cannibalismo, e ci sentiamo molto feriti”.
“Presumere che l’assassinio di Stefan Ramin abbia qualcosa a che vedere con il cannibalismo tribale è un’enorme sciocchezza” ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival. “Forse aiuta a vendere i giornali, ma è un grave e irresponsabile insulto verso gli abitanti delle isole Marchesi. Ha sostenuto con efficacia il furto delle terre indigene compiuto nel XIX secolo ma non deve trovare spazio nel giornalismo moderno. I ‘cannibali’ di cui si parla in questa vicenda potrebbero essere un singolo assassino, un uomo dai comportamenti devianti, ma, in qualche modo, il termine potrebbe includere gli stessi giornalisti che, con leggerezza, sostengono vecchi stereotipi razzisti senza preoccuparsi dei danni che essi provocano ai popoli tribali per il modo in cui sono visti e trattati.”
In risposta alla preoccupante abitudine di dipingere i popoli tribali in modo improprio, relegandoli spesso in cornici esotiche e sensazionaliste, in settembre Survival ha pubblicato un codice di condotta etica per documentaristi e registi (pdf, 188 KB).