Indiani sul piede di guerra contro la mega-diga Belo Monte
13 maggio 2010
Questa pagina è stata creata nel 2010 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.
Il leader kayapó Raoni Metuktire è arrivato in Europa la scorsa settimana per chiedere all’opinione pubblica di appoggiare la campagna che la sua tribù sta conducendo contro la diga Belo Monte sul fiume Xingu, nell’Amazzonia brasiliana,
“Ho sempre frenato il mio popolo dal combattere, ma ora sono molto preoccupato” ha dichiarato Raoni. “È tempo di riprenderci ciò che ci appartiene.” E ha aggiunto che “3.000 guerrieri” sono pronti a impugnare le armi.
Raoni ha incontrato l’ex-Presidente Jacques Chirac e ha chiesto che lui e l’attuale Presidente Nicolas Sarkozy sollecitino il Presidente Lula a impedire che la diga venga costruita.
Se realizzata, la diga diventerebbe la terza più grande al mondo per grandezza e allagherebbe un’ampia area di terra, e prosciugherebbe alcune parti del fiume Xingu causando imponenti devastazioni della foresta pluviale e riducendo la disponibilità di pesce da cui dipende la sopravvivenza di molti Indiani della zona.
L’immigrazione di lavoratori e commercianti nella zona per le fasi di costruzione della diga minaccia di introdurre violenze e malattie, mettendo a rischio le vite degli indigeni.
Gli Indiani hanno organizzato molte proteste contro la diga. Di recente hanno bloccato un traghetto che attraversa il fiume Xingu e stanno progettando di costituire una “comunità multi-etnica” che occuperà l’area dove dovrebbe essere costruita la diga, nella “Grande ansa” del fiume Xingu.
Raoni e altri leader indiani hanno precisato: “Non accettiamo la diga idroelettrica Belo Monte perché ci rendiamo conto che porterà altra distruzione alla nostra regione… altre compagnie, altri allevamenti, ulteriori invasioni, nuovi conflitti e persino altre dighe. Se gli uomini Bianchi continueranno in questa folle corsa, molto rapidamente distruggeranno tutto… Abbiamo già avvertito il governo: se la Belo Monte sarà costruita, saranno responsabili di aver scatenato una guerra”.
In una lettera alla stampa internazionale, il leader Kayapò Megaron Txucarramãe ha dichiarato: “Vogliamo che siano annullati i progetti di costruzione della diga Belo Monte… Lula ha dimostrato di essere il nemico numero uno degli Indiani. Noi Indiani siamo stati gravemente abbandonati… Noi, che siamo i primi abitanti di questo paese, siamo stati totalmente ignorati dal governo di Lula che ci vuole distruggere”.
L’ufficio del Pubblico Ministero ha chiesto l’annullamento della licenza della diga, precisando che gli studi sull’impatto ambientale sono incompleti e che gli Indiani e altri popoli che ne sarebbero coinvolti non sono stati adeguatamente consultati.
Scrivi una lettera al Presidente Lula sollecitandolo a sospendere i progetti di costruzione della diga fino a che non sarà stato ideato un progetto privo di impatti devastanti sulle vite degli Indiani.