Fiamma olimpica in Brasile: tedoforo porta la causa indigena ai Giochi
4 maggio 2016
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Kamukaiká Lappa, un indigeno tra i primi tedofori delle Olimpiadi di Rio 2016, ha denunciato ai media internazionali le minacce che subiscono i popoli indigeni del Brasile.
Kamukaiká Lappa, indigeno yawalapíti della regione dello Xingu, ha portato la fiamma al Memoriale nazionale per i popoli indigeni di Brasilia nel giorno in cui questa è arrivata in Brasile. L’uomo è noto nella sua comunità per essere un atleta della lotta Huka Huka, uno sport indigeno popolare tra le tribù dello Xingu.
“I giochi olimpici rappresentano la democrazia, aiutano a promuovere e a celebrare la pace” aveva dichiarato Kamukaiká in un’intervista questo lunedì (2 maggio).
Molti leader indigeni sperano che aver preso parte alla cerimonia possa aiutare a richiamare l’attenzione sulle minacce che gravano sulle loro società. Tra queste vi è il PEC 215 – un emendamento costituzionale che, se approvato, darebbe ai proprietari terrieri la possibilità di bloccare il riconoscimento di nuovi territori indigeni e di smembrare quelli già esistenti.
“Per i popoli indigeni, il PEC 215 significa l’estinzione. Pace è terra. La terra è nostra madre, il nostro supermercato e la nostra banca. Per questo, non permetteremo che si proceda con il PEC” ha dichiarato il portavoce indigeno Toya Manchineri.
Il portavoce ha chiesto anche che venga dato più sostegno al FUNAI, il Dipartimento agli Affari Indigeni brasiliano. Il FUNAI lavora per proteggere i popoli indigeni incontattati e rinforzare i confini dei territori indigeni, come quello creato di recente per i Kawahiva a seguito della campagna internazionale guidata da Survival International.
Il mese scorso, in occasione dell’anno olimpico, Survival ha lanciato la campagna ‘Fermiamo il genocidio in Brasile’, per denunciare le minacce che subiscono i popoli indigeni nel paese.
Oltre al PEC 215, la campagna si concentra anche sui Guarani, che si sono visti sottrarre con la violenza gran parte della loro terra nel Brasile meridionale; e sui pericoli che gravano sulle tribù incontattate, i popoli più vulnerabili del pianeta, che vengono spazzati via dalla violenza di esterni che rubano loro terra e risorse, e da malattie come influenza e morbillo verso cui non hanno difese immunitarie.
Le Olimpiadi di Rio si svolgeranno sullo scenario dei problemi politici del paese, ma Survival si aspetta che ci saranno nuove proteste prima, e durante, i Giochi.