Indiani del Brasile bloccano la ferrovia per protestare contro il caos sanità
11 luglio 2013
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Gli Indiani di sette tribù del Brasile hanno bloccato una controversa ferrovia per chiedere la riforma del sistema sanitario indigeno, che si trova attualmente in uno stato di caos.
Circa 150 Indiani hanno occupato il luogo della protesta per oltre una settimana: vogliono che alcuni direttori dell’organismo responsabile della loro assistenza sanitaria vengano sostituiti.
La ferrovia del Carajás, di proprietà della compagnia brasiliana Vale, attraversa il territorio degli Awá, la tribù più minacciata della terra. I treni trasportano minerali ferrosi dall’enorme miniera della Vale fino all’Oceano Atlantico.
Gli Awá affermano che la loro salute e le loro vite sono in pericolo perché i treni, tra i più lunghi del mondo, fanno fuggire la selvaggina da cui dipendono per la loro sopravvivenza.
Nonostante la loro opposizione, la Vale sta progettando di raddoppiare la sua ferrovia. Venti membri della tribù hanno preso parte alle proteste in corso.
Le vite degli Awá sono cambiate drasticamente da quando, negli anni ’80, il progetto industriale Gran Carajás, che include la ferrovia e la miniera, ha aperto le loro terre: gli invasori hanno massacrato intere famiglie awá e, ancora oggi, continuano a distruggere la foresta degli Indiani.
La Vale è tenuta a pagare al governo un risarcimento per l’assistenza sanitaria della tribù, ma sembra che gran parte del denaro non sia mai arrivato agli indigeni.
All’inizio di quest’anno una donna Awá, madre di cinque bambini, è morta di leishmaniosi, una malattia facilmente curabile se si ha a disposizione un’adeguata assistenza sanitaria.
Lo scorso anno, gli Awá e altri Indiani avevano bloccato la ferrovia per protestare contro i progetti del governo di indebolire i loro diritti territoriali.