Il progresso può uccidere – monito al nuovo governo del Perù
28 luglio 2011
Questa pagina è stata creata nel 2011 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.
Il nuovo governo del Perù, insediatosi oggi, ha ricevuto un crudo monito sul pericolo imminente che incombe sulla popolazione indigena del paese.
Survival ha inviato al nuovo presidente Ollanta Humala e ai membri più importanti del suo gabinetto due copie dei dossier “Il progresso può uccidere” e “Arrivano i nostri!”.
Il progresso può uccidere sottolinea le dannose ripercussioni dello sviluppo imposto ai popoli tribali contro la loro volontà. Arrivano i nostri! è invece un fumetto satirico che racconta la distruzione della terra di una tribù per mano di zelanti cooperanti stranieri.
Nel corso degli ultimi anni, le pressioni sulle terre degli Indiani peruviani sono aumentate, specialmente a cause delle intense esplorazioni petrolifere e di gas, la costruzione di strade, le attività minerarie, il taglio del legname e l’implementazione di vari altri progetti.
La maggior parte di quello che Ë definito “sviluppo” è implementato non solo senza alcuna consultazione con gli indigeni, ma spesso contro il loro volere. Il difensore civico del Perù stima che ben oltre la metà dei conflitti del paese derivino dal malcontento socio-ambientale.
Nel 2009, quando scoppiarono scontri violenti tra indigeni e polizia nella città amazzonica di Bagua, 33 persone restarono uccise. Ad alimentare la tensione era stata la mancanza di consultazione degli Indiani da parte del governo riguardo ad alcune nuove leggi che avrebbero interessato le terre indigene.
L’imposizione dello sviluppo ha quasi sempre conseguenze disastrose. In tutto il mondo, i popoli indigeni che hanno perso in tal modo le loro terre soffrono di tassi di malnutrizione, malattia, depressione e dipendenza sproporzionati rispetto al resto della popolazione.
In Perù, quelli che rischiano di perdere di più sono gli indigeni che appartengono alle 15 tribù incontattate che si stima esistano nel paese. Oltre alla vulnerabilità a cui li espone il contatto con gli esterni, per loro, perdere le loro terre significa perdere le case, i loro stili di vita e, da ultimo, la vita stessa.
“Speriamo che la nuova amministrazione peruviana onori la promessa del precedente governo di agire nell’interesse dei suoi cittadini indigeni” ha dichiarato il direttore generale di Survival International, Stephen Corry. “La sopravvivenza o meno delle tribù incontattate è nelle sue mani: se il governo cederà alle pressioni delle imprese che chiedono l’apertura delle terre indigene per poterle sfruttare, le tribù non potranno farcela”.
Il nuovo governo del Perù è entrato nelle sue funzioni il 28 luglio, dopo avere ricevuto un forte richiamo sui pericoli più urgenti che deve fronteggiare la popolazione indigena del paese.