Manifestazione in Kenia contro la diga etiope Gibe III
24 febbraio 2011
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In Kenia si è svolta una manifestazione contro la gigantesca diga Gibe III in costruzione nella vicina Etiopia. Il timore è che il progetto possa devastare le vite di centinaia di migliaia di persone in entrambi i paesi.
Guidati dall’organizzazione Friends of Lake Turkana (FoLT), i manifestanti hanno sfilato davanti all’ambasciata cinese in Kenia, chiedendo che le compagnie e le banche cinesi ritirino il loro sostegno al progetto.
La diga Gibe III è in fase di costruzione in Etiopia, sul fiume Omo, principale emissario del famoso Lago Turkana del Kenia.
Il fiume Omo è una risorsa di primaria importanza per almeno 100.000 indigeni che vivono sia in Etiopia sia in Kenia, così come per moltissimi altri che dipendono dal lago per il proprio sostentamento. Nessuno di loro è stato adeguatamente consultato sulla costruzione della diga che altererà in modo sostanziale il ciclo naturale delle esondazioni del fiume mettendo a repentaglio i sofisticati metodi di coltivazione delle tribù.
La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e la Banca Africana di Sviluppo (AfDB) hanno entrambe deciso di non finanziare Gibe III. L’Etiopia sta guardando quindi alla Cina per compensare la perdita; la Banca dell’Industria e del Commercio cinese e la Exim Bank of China sono già coinvolte in numerosi aspetti nel progetto.
Altri finanziamenti potrebbero ancora venire dalla Cooperazione del governo italiano, che non ha ancora rinunciato a sostenere il progetto nonostante le unanimi raccomandazioni contrarie della vasta maggioranza delle Ong italiane.
Ikal Angelei, direttrice di Friends of Lake Turkana, ha descritto la costruzione della diga Gibe III come “la più oltraggiosa ingiustizia sociale del nostro tempo”.
Friends of Lake Turkana sta raccogliendo firme per fermare la diga in cordata con Survival International, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, International Rivers e Counter Balance.
Nei territori indigeni di tutto il mondo sono in fase di realizzazione progetti idroelettrici a ritmi allarmanti. Il dossier di Survival Il ritorno delle grandi dighe illustra le minacce che le grandi dighe rappresentano per i popoli indigeni di vari paesi. Tre Indiani amazzonici sono attualmente in visita in Europa proprio per denunciare all’opinione pubblica i rischi che gravano sulle loro comunità in Perù e in Brasile proprio a causa di questi immensi progetti idroelettrici.