Repubblica del Congo: 'Pigmei' Baka picchiati e arrestati

8 marzo 2018

I Baka sanno prendersi cura del loro ambiente meglio di chiunque altro. © Selcen Kucukustel/Atlas

Questa pagina è stata creata nel 2018 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Quattro Baka – due donne e due uomini – sono stati picchiati la settimana scorsa dalle guardie forestali nella Repubblica del Congo. I Baka erano appena tornati al loro villaggio dopo aver trascorso la giornata nella foresta, quando è arrivato un gruppo di guardie forestali che li ha accusati di aver cacciato elefanti.

Survival ha appreso che i due uomini Baka sono stati arrestati e ora sono in prigione, sebbene le guardie forestali non abbiano trovato prove del fatto che stessero cacciando.

Un caso simile era già stato denunciato in una comunità vicina la settimana precedente, intorno al 23 febbraio: un gruppo di Baka stava uscendo dalla foresta quando le guardie forestali li hanno picchiati e arrestati.

Le guardie forestali pattugliano ampie porzioni di territorio nell’area nord-occidentale della Repubblica del Congo, tra cui alcune regioni non ufficialmente riconosciute come “aree protette”. Sono finanziate ed equipaggiate dal WWF e, secondo diverse fonti, diffondono il terrore tra i Baka nel nome della conservazione.

“Non sono nuovi a questi abusi, specialmente ai danni dei Baka” ha commentato un uomo Baka. “Devono picchiare la gente per dimostrare che stanno facendo un buon lavoro.”

Le guardie forestali sono coinvolte anche in altri casi di abusi, maltrattamenti, torture e arresti ai danni di Baka innocenti. Agli inizi del 2017, un caso è stato definito una “catastrofe”: le guardie hanno fatto togliere i vestiti a uomini, donne e bambini Baka e li hanno costretti a “strisciare per terra come serpenti” mentre li prendevano a calci e li frustavano con le cinture.

La violenza fisica, tuttavia, è solo una parte degli abusi che i popoli indigeni subiscono nel nome della conservazione. Abitualmente, infatti, le guardie forestali rubano il cibo ai Baka, bruciano le loro case e distruggono i loro utensili.

“Le guardie forestali sono venute qui a picchiarci senza motivo” racconta un uomo baka. “Ogni volta sono percosse e frustate – rompono le nostre radio e bucano le nostre pentole.”

Oggi i Baka dicono di non sentirsi liberi di spostarsi e vivere nella loro terra ancestrale. Il clima di paura è così forte da impedirgli di cacciare, pescare e raccogliere piante per nutrire le loro famiglie – con gravi conseguenze per la loro salute e il loro benessere.

Questi abusi non sono solo illegali. Prendere di mira i cacciatori indigeni distoglie l’attenzione dalla lotta ai veri bracconieri – criminali che cospirano con funzionari corrotti – e danneggia la conservazione.

Come se non bastasse, le grandi organizzazioni per la conservazione stringono partnership con l’industria e il turismo, e distruggono i migliori alleati dell’ambiente. Ma come molti popoli indigeni, i Baka sanno prendersi cura meglio di chiunque altro degli elefanti e degli altri animali che vivono loro foreste.

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