Appello ONU per i Guarani mentre uomini armati si preparano ad attaccare
18 agosto 2015
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Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello al governo brasiliano chiedendogli di prendere misure urgenti a protezione dei Guarani. Diverse comunità sono state infatti circondate da uomini armati che minacciano di attaccare gli Indiani.
Migliaia di Guarani vivono in piccole porzioni della loro terra ancestrale nella paura costante di essere sfrattati con la forza. Un portavoce della comunità guarani di Tey’i Jusu ha fatto sapere che gli uomini armati pattugliano quotidianamente l’area, e che “il conflitto potrebbe scoppiare da un momento all’altro… Moriremo per la nostra terra, se necessario”.
Nel corso del tempo, diversi leader guarani sono stati assassinati per aver cercato di tornare nelle loro terre, sottratte loro decenni fa e ora occupate da allevamenti e piantagioni di soia, mais e canna da zucchero. E mentre gli imprenditori fanno profitti, i Guarani sono costretti a vivere in condizioni spaventose lungo i bordi delle strade o all’interno di riserve sovraffollate dove suicidi e malnutrizione sono all’ordine del giorno.
In un nuovo video esclusivo si vedono gli allevatori minacciare la polizia militare e gli agenti del governo accusandoli di aver tentato di far rientrare un uomo Guarani nella sua terra.
Guarda il video e le minacce degli allevatori:
Victoria Tauli-Corpuz, relatore speciale delle Nazioni Unite per diritti dei popoli indigeni, ha chiesto di metter fine alle violenze degli allevatori e alla loro “campagna di terrore psicologico”.
Altri video sono disponibili su Tribal Voice – un progetto innovativo di Survival che offre le più recenti tecnologie di comunicazione a comunità indigene remote e senza accesso a internet permettendo loro di inviare al mondo video-messaggi sulle loro vite e sulla loro lotta per la sopravvivenza, in tempo reale.
I Guarani sono una delle prime tribù a usufruire di Tribal Voice, e hanno descritto il progetto come la “nuova arma” della loro lotta per la terra.
Insieme ai Guarani, Survival, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, sollecita il governo brasiliano a rispettare la sua stessa legge, che gli impone di mappare la terra ancestrale della tribù e di destinarla a suo uso esclusivo, prima che vadano perse altre vite.