Colombia: Nukak contattati di recente costretti a lasciare le proprie case

25 aprile 2014

I Nukak sono stati costretti a una vita sedentaria ai margini delle città, mentre i gruppi armati illegali hanno preso il controllo della loro terra. © David Hill/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2014 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

In Colombia i gruppi armati illegali hanno costretto i Nukak a fuggire dalle loro case: è solo l’attacco più recente contro l’ultima tribù colombiana ad essere stata contattata.

Otto famiglie nukak sono state sfrattate dalla loro terra nella regione sud-orientale di San José del Guaviare; ora hanno trovato riparo in accampamenti temporanei.

I Nukak hanno evitato ogni contatto regolare con il mondo esterno fino al 1998, quando circa quaranta persone fecero la loro inaspettata comparsa nella città che i coloni avevano appena costruito all’interno del loro territorio ancestrale.

A seguito del contatto metà della tribù morì per malattie portate dall’esterno, come l’influenza e la malaria.

Nonostante Survival, l’Organizzazione Nazionale Indigena ONIC e altri abbiano condotto con successo una campagna per creare una riserva per i Nukak, la foresta della tribù è stata invasa da gruppi armati e coltivatori di coca, e sembra che l’area sia disseminata di mine.

Gli Indiani, che un tempo erano cacciatori-raccoglitori nomadi, oggi sono stati trasformati in rifugiati stanziali che dipendono dagli aiuti statali per sopravvivere.

In Colombia il sanguinoso conflitto tra gruppi armati illegali (che oggi si finanziano principalmente grazie al commercio di cocaina) e forze governative ha distrutto le vite di decine di migliaia di indigeni.

Secondo l’ONIC, ogni giorno 35 Indiani colombiani sono costretti a lasciare le proprie abitazioni e ogni 40 ore viene ucciso un indigeno.

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