Operazione storica: sfrattati gli allevatori illegali dalla terra yanomami
10 maggio 2013
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Le autorità brasiliane hanno avviato un’operazione per espellere undici allevatori illegali dal territorio degli Yanomami brasiliani, e restituire la terra agli Indiani.
Ad oggi sono stati chiusi almeno tre allevamenti nella regione di Ajarani. Sembra che fossero gestiti da Abrão Pires Mateus.
L’operazione è il risultato delle forti pressioni esercitate da Hutukara, l’organizzazione degli Yanomami del Brasile, delle sollecitazioni del Pubblico Ministero e di una spedizione investigativa condotta da alcuni Indiani e dal FUNAI, il Dipartimento governativo del Brasile per gli Affari Indigeni.
Nel 1992, la terra degli Yanomami in Brasile fu demarcata e destinata all’uso esclusivo degli Indiani. Fu una vittoria storica, conseguita grazie alla campagna internazionale lanciata per fermare la devastazione causata dalle decine di migliaia di cercatori d’oro che avevano invaso la terra della tribù.
Nonostante il successo, i cercatori d’oro illegali continuano saltuariamente ad operare nell’area, inquinando i fiumi e minacciando le vite degli Indiani incontattati. Nella regione di Ajarani gli allevatori hanno abbattuto illegalmente parti della foresta yanomami.
La terra è essenziale per la sopravvivenza e il sostentamento degli Yanomami. “La nostra terra deve essere rispettata” ha dichiarato a Survival Davi Kopenawa, lo sciamano noto come il “Dalai Lama della foresta”. “La nostra terra è la nostra eredità, un’eredità che ci protegge”.
Gli Yanomami hanno festeggiato l’avvio dell’operazione e premono perché anche gli altri allevamenti siano smantellati rapidamente.
Survival sostiene gli Yanomami da decenni e chiede l’allontanamento di tutti gli invasori illegali dalla terra della tribù, sia in Brasile sia in Venezuela.