I giudici permettono ai Guarani di restare nella terra ancestrale
10 febbraio 2012
Questa pagina è stata creata nel 2012 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.
I giudici brasiliani hanno sospeso l’ordine di sfratto emesso nei confronti di una comunità guarani che aveva rioccupato un piccolo lembo della sua terra ancestrale.
La comunità era sopravvissuta per oltre un anno e mezzo in un accampamento di fortuna e rischiava ora di dover tornare a vivere in condizioni spaventose ai bordi delle strade o in una sovraffollata riserva.
Finchè non saranno stati condotti altri studi, i 170 Guarani di Laranjeira Nanderu potranno restare in quel piccolo fazzoletto di terra. Il resto del loro territorio rimane occupato da un allevatore.
Alcuni rappresentanti dei Guarani si sono recati a San Paolo per incontrare i giudici che hanno poi preso la decisione.
“Questo è il nostro sogno, non vogliamo altro che questi studi vengano compiuti per poter dimostrare che abbiamo diritto alla nostra terra ancestrale.”
La decisione è giunto dopo l’intervento di Survival, del CIMI e di altre organizzazioni che si sono unite alla protesta dei Guarani.
Le autorità brasiliane hanno la responsabilità di tracciare i confini della terra guarani e di destinarla all’uso esclusivo della tribù, ma questo processo continua a subire ingiustificabili ritardi.
Guarda un uomo Guarani di Laranjeira Nanderu parlare del bisogno dei Guarani di vivere nelle terre ancestrali, prima della rioccupazione del lembo di terra.