Perù: storica proposta di legge sui diritti indigeni
24 agosto 2011
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7 settembre 2011
Oggi, i popoli del Perù celebrano la decisione del presidente Ollanta Humala di approvare la legge sulla consultazione prioritaria. Un passo decisivo verso il riconoscimento dei diritti indigeni in tutto il paese.
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Martedì notte, il Congresso del Perù ha approvato all’unanimità una proposta di legge “storica” che garantisce ai popoli indigeni il diritto al consenso libero, prioritario e informato su qualunque progetto coinvolga loro e le loro terre.
Il Presidente Ollanta Humala dichiara di appoggiare la decisione e ha 15 giorni di tempo per convertire la bozza in legge. Una significativa presa di distanza dalle politiche del presidente precedente, Alan Garcia, che aveva posto il veto a una legge simile.
La “Legge sulla consultazione prioritaria” ottempera gli impegni sanciti dalla Convenzione ILO 169, la sola legge internazionale progettata per tutelare i diritti dei popoli tribali.
Il Perù ha riconosciuto la ILO 169 nel 1993 ma ha ampiamente mancato di rispettarla, provocando diffuso malcontento tra la popolazione indigena del paese.
L’organizzazione degli Indiani amazzonici AIDESEP ha salutato con soddisfazione la decisione del governo, ma sottolinea che si tratta solo di un primo passo: “Non dobbiamo abbandonarci a facili trionfalismi. Ora il governo deve costituire un’organizzazione nazionale indigena… in grado di sostenere il pieno rispetto di questa nuova legge”.
Sotto Alan Garcia, gli Indiani peruviani hanno subito pressioni senza precedenti sulle loro terre a causa dell’aggressiva politica di sviluppo del suo governo.
Attualmente, più del 70% dell’Amazzonia è spartita in concessioni per lo sfruttamento del petrolio e del gas spesso rilasciate senza il consenso degli abitanti indigeni.
“I passi da compiere sono due” ha commentato Stephen Corry, il direttore di Survival International. “Innanzitutto Humala dovrebbe sostenere la decisione del Congresso e approvare la Legge sulla Consultazione Prioritaria, ma il governo peruviano dovrà poi impegnarsi a rispettarla”.