Botswana: Tour operator “si scorda” dei Boscimani ed entra nel mirino di Survival

6 aprile 2010

Donna Boscimane, CKGR, Botswana 2004. © Survival International

Questa pagina è stata creata nel 2010 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Un tour operator specializzato in safari è finito nel mirino di Survival International alla vigilia del suo inserimento nei mercati azionari del Botswana e di Johannesburg. La compagnia, la Wilderness Safaris, opera nelle terre ancestrali dei Boscimani Gana del Botswana.

Il “Kalahari Plains Camp” della Wilderness Safaris’
è stato inaugurato nel 2009 sulle terre boscimani della Central Kalahari Game Reserve (CKGR) nonostante la mancanza del consenso preventivo della vicina comunità boscimane.

I Boscimani sono i popoli indigeni dell’Africa meridionale; sono cacciatori-raccoglitori nomadi e vivono in queste aree da decine di migliaia di anni, fin da quando la maggior parte del pianeta era ancora ricoperto da una spessa coltre di ghiaccio. La riserva del Kalahari fu istituita nel 1961 per proteggere le terre ancestrali dei 5.000 Boscimani Gana, Gwi e Tsila che vi abitavano e la fauna da cui dipendeva la loro sopravvivenza.

Ciò nonostante, nel 2002, il governo del Botswana sfrattò brutalmente i Boscimani dalla riserva: un atto che, quattro anni dopo, venne dichiarato illegale e incostituzionale dall’Alta Corte del Botswana. Nonostante la sentenza, in questi anni il governo ha continuato a perseguitare i Boscimani, impedendo loro di accedere al pozzo da cui dipendono per il rifornimento di acqua nelle loro terre. Da allora, almeno una donna è morta di disidratazione.

James Anaya, relatore speciale alle Nazioni Unite per i popoli indigeni, ha recentemente condannato il governo per avere violato “gli standard dei diritti umani internazionali”. Ha inoltre affermato che i Boscimani che vivono nella riserva “devono affrontare condizioni di vita dure e pericolose a causa dell’impossibilità di accedere all’acqua.” I Boscimani hanno aperto un nuovo procedimento legale contro il governo per riottenere l’accesso all’acqua: l’udienza è prevista per il 9 giugno 2010.

Mentre i Boscimani lottano senza poter nemmeno bere dell’acqua – un bene che la Wilderness Safari stessa descrive come “la merce più preziosa del deserto” – i turisti che visitano il Kalahari Plains Camp possono disporre di un bar e di una piscina, oltre che di un’avvincente “escursione boscimane”.

La Wilderness Safaris debutterà alla Borsa del Botswana e in quella di Johannesburg il prossimo 8 aprile e il suo amministratore delegato, Andrew Payne, descrive il momento come un passo “significativo per la sua crescita”.

Stephen Corry, direttore generale di Survival, ha dichiarato: “La riserva è la terra ancestrale dei Boscimani e i turisti non dovrebbero potervi accedere finché i Boscimani non verranno trattati con giustizia.”

Alcune informazioni sui Boscimani:
• Tra Botswana, Namibia, Sud Africa e Angola vivono circa 100.000 Boscimani, suddivisi in tantissimi gruppi diversi.
• In tempo di siccità, i Boscimani usavano conservare l’acqua sotto la sabbia, in uova di struzzo svuotate e poi sigillate con cera d’api.
• Bevono il succo di un melone selvatico chiamato tsamma.
• Gli uomini sono abilissimi nel seguire le tracce e cacciano animali come l’impala, l’antilope saltante e l’orice.
• Le donne raccolgono frutti selvatici, tuberi, radici e bacche.
• I Boscimani parlano una varietà di lingue “a schiocco” caratterizzati da “click” rappresentati nello scrittura con i simboli ! e /.
• Nella società boscimane le decisioni vengono prese per consenso: non esistono leader ufficiali e non sono riconosciuti “capi”.

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