Acqua alle miniere ma non ai Boscimani
14 aprile 2008
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In Botswana, nella Riserva del Kalahari centrale (CKGR), sono stati scavati numerosi pozzi d’acqua in previsione dell’apertura di una miniera di diamanti; tuttavia, ai Boscimani che vivono sul posto è stato proibito di utilizzare il proprio pozzo.
I pozzi esplorativi sono stati creati nell’ambito degli accertamenti ambientali che precedono l’apertura, da parte della compagnia Gem Diamonds, di una miniera di diamanti del valore di 2,2 miliardi di dollari presso Gope, una comunità tradizionale boscimane situata all’interno della riserva. Saranno necessari numerosi pozzi per fornire l’acqua necessaria al funzionamento della miniera, senza contare gli importanti volumi d’acqua che saranno estratti nel corso degli scavi stessi.
I Boscimani della riserva si stanno rivolgendo con insistenza al governo del Botswana perché permetta loro di riaprire un solo pozzo, quello di Mothomelo, chiuso dalle autorità nel 2002 per “incoraggiare” la popolazione a trasferirsi nei campi di reinsediamento. Questo pozzo costituiva la principale fonte d’acqua dei Boscimani prima degli sfratti operati illegalmente dal governo.
Nel dicembre 2006, i Boscimani hanno conquistato legalmente il diritto di tornare alla loro case ma il governo continua a rendere l’esercizio di questo diritto praticamente impossibile, rifiutando loro il permesso di procurarsi l’acqua necessaria a sopravvivere nell’ambiente estremamente arido e inospitale del deserto.
“Se, da una parte, il governo autorizza le compagnie minerarie a scavare pozzi senza alcuna limitazione mentre, dall’altra, impedisce ai Boscimani di utilizzarne uno solo, la ragione non può che essere una” ha dichiarato oggi il direttore di Survival International Stephen Corry. “Solo la crudele vendetta di un governo determinato a tenere i Boscimani lontani dalle loro terre ancestrali facendogli pagare la vittoria segnata davanti alla Corte Suprema. I diamanti estratti in questa miniera saranno pegni d’odio, non d’amore”.
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