Violentata donna guarani
12 novembre 2007
Questa pagina è stata creata nel 2007 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.
Due donne guarani sono state violentate il mese scorso dalle guardie della sicurezza al soldo di un’allevatore che occupa illegalmente la loro terra nella comunità di Ñanderú Marangatú.
Le guardie hanno anche ripetutamente minacciato la comunità sparando in aria e, in un caso, hanno mirato vicino a un gruppo di bambini che stava giocando.
Una delle due donne che ha accusato le guardie di sicurezza di averla violentata, è stata aggredita mentre raccoglieva legna per il fuoco vicino alla propria casa. Le guardie hanno anche picchiato il marito che cercava di difenderla.
Il presidente del Brasile Lula ha riconosciuto ufficialmente la comunità di Ñanderú Marangatú nel marzo del 2005, dopo che i Guarani avevano ormai vissuto molti anni in un piccolo appezzamento di terreno di soli nove ettari senza mai smettere di organizzare campagne per riavere le loro terre. La firma del presidente costituisce solitamente la tappa finale del processo di demarcazione di un territorio indigeno. Tuttavia, gli allevatori di bestiame locali hanno intento un’azione legale contro la demarcazione e hanno assunto delle guardie di sicurezza private per pattugliare la zona.
La polizia ha sfrattato i Guarani da Ñanderú Marangatú nel dicembre 2005, uccidendo il leader della comunità e costringendo la popolazione a vivere ancora una volta ai bordi della strada. Oggi, gli allevatori hanno permesso ai Guarani di far ritorno a una piccola parte del loro territorio, ma le guardie di sicurezza continuano a intimidire gli Indiani.
La leader della comunità Léia Aquino ha dichiarato: “Le minacce e le aggressioni sono cominciate il 5 ottobre, quando le guardie di sicurezza armate hanno cominciato a sparare proiettili a 50 metri dalle nostre case. Gli uomini e le donne che escono alla ricerca di legna da ardere vengono assaliti e se anche chiamiamo la polizia, non si presenta nessuno.”
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