Altri morti tra i Guaraní
4 aprile 2006
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La scorsa settimana, sono morti altri due bambini Guaraní di Ñanderú Marangatú. Con loro sale a sette il numero dei decessi avvenuti dopo lo sfratto della comunità dalle sue terre, effettuato in dicembre.
I due bambini, uno di tredici mesi e l'altra di sole due settimane, sono morti martedì scorso sul ciglio della strada dove la comunità vive da dicembre. Alla vigilia di Natale, alcuni sicari avevano assassinato il leader della comunità, Dorvalino Rocha, pochi giorni dopo che la polizia armata aveva obbligato i quattrocento Indiani a lasciare la loro terra. Gli altri morti sono tutti bambini.
Nel marzo 2005, dopo aver vissuto per molti anni in un piccolo appezzamento di soli nove ettari e aver combattuto incessantemente per la restituzione dei loro territori, i Guaraní sono riusciti ad ottenere la ratifica della demarcazione di Ñanderú Marangatú da parte del presidente del Brasile Lula. Solitamente, la firma del presidente costituisce l'ultimo passo legale nel processo di demarcazione ma gli allevatori contestano la ratifica e si sono appellati alla corte suprema brasiliana.
I Guaraní sospettano che la bambina morta la scorsa settimana possa essere stata avvelenata da pesticidi. "L'altra bambina…era in salute, non aveva alcun problema" ha dichiarato il leader dei Guaraní Léia Aquino Pedro. "Ma da quando è arrivata al campo, sul bordo stradale, il suo peso è subito diminuito ed è stata la fine. Non riusciamo a darci una spiegazione".
Sono disponibili fotografie e filmati.
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