Brasile: attacchi violenti contro gli Yanomami da parte di minatori armati
18 maggio 2021
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Gruppi di cercatori d’oro armati pesantemente hanno lanciato una serie di attacchi contro la comunità yanomami di Palimiú, nel nord dell’Amazzonia brasiliana.
Secondo quanto denunciato dall’Associazione Yanomami Hutukara, il 16 maggio 15 barche piene di cercatori d’oro hanno aperto il fuoco sulla comunità e lanciato lacrimogeni che hanno causato soffocamento e bruciore agli occhi tra la popolazione.
L’attacco segue di pochi giorni un’altra aggressione alla stessa comunità avvenuta il 10 maggio, quando un uomo Yanomami e diversi minatori erano rimasti feriti. Un video, ripreso da uno Yanomami, mostra i cercatori d’oro aprire il fuoco dalla loro barca verso un gruppo di indigeni in sosta sulla riva del fiume. Per i 30 minuti successivi diverse barche piene di minatori hanno continuato a sparare sugli Yanomami.
Nel caos seguito al primo attacco molti bambini yanomami erano fuggiti nella foresta per nascondersi. Due giorni dopo sono stati rinvenuti i corpi di due bambini di 1 e 5 anni: galleggiavano nel fiume, dove erano annegati.
Otto rappresentanti yanomami della comunità di Palimiú si erano recati a Boa Vista, la capitale dello stato, per denunciare l’aggressione e chiedere alle autorità di investigare sull’accaduto. Nel corso di una conferenza stampa, tenutasi il 15 maggio, avevano espresso la loro rabbia per essere stati abbandonati dallo stato.
“Siamo esausti, non ce la facciamo più. È urgente, non capite? La polizia e il FUNAI devono essere forti… Se l’esercito e la polizia non interverranno subito, molti indigeni sicuramente moriranno” ha detto Timóteo Palimithëri.
In una lettera alla polizia, i leader della comunità hanno denunciato il terribile impatto delle attività minerarie: “I cercatori d’oro sono qui dal 2012 e da allora 578 Yanomami sono morti di avvelenamento, ma ad oggi non è stata adottata alcuna misura per fermare questa situazione. Stanno distruggendo i nostri fiumi, stanno inquinando l’acqua, i pesci e tutti gli animali. Abbiamo seri problemi di salute. Non possiamo più fare il bagno nel fiume, e sia gli adulti sia i bambini stanno perdendo i capelli a causa delle sostanze tossiche che vengono riversate nel fiume”.
Da febbraio, la comunità di Palimiú sta chiedendo ripetutamente alle autorità di sfrattare i cercatori d’oro. Gli attacchi dell’ultima settimana sarebbero una risposta al rifiuto degli Yanomami di lasciargli prendere il carburante, i quad e l’equipaggiamento che avevano lasciato nell’area per continuare le loro attività minerarie illegali più a monte.
Alcuni messaggi audio intercettati dai minatori menzionano un gruppo armato che opera nella regione.
Se le autorità non interverranno subito con decisione, è probabile che gruppi criminali e trafficanti di droga lancino nuovi attacchi. Lo scorso anno i minatori uccisero due Yanomami.
Si stima che nel territorio Yanomami lavorino illegalmente circa 20.000 cercatori d’oro.
Aumentano anche le preoccupazioni per la sicurezza delle comunità degli Yanomami incontattati, una delle quali si trova proprio in una regione in cui operano i cercatori d’oro: secondo alcune testimonianze, i minatori avrebbero attaccato la comunità nel 2018.
Una crisi umanitaria sta travolgendo gli Yanomami, che già soffrono per gli alti tassi di malaria (nel 2021 il dipartimento alla salute indigena ha registrato 20.000 casi) e per il Covid-19: una combinazione mortale che sta devastando la loro salute e la capacità di auto-sostentarsi.
L’impatto è evidente nell’immagine, scattata il 17 aprile, di un bambino yanomami ammalato di malaria e polmonite, e gravemente denutrito e disidratato.
Le politiche genocide del governo e la negligenza criminale stanno uccidendo gli Yanomami e altri popoli indigeni in Brasile. Unisciti alla protesta degli Yanomami
e firma la petizione