Genocidio verde, carbonio insanguinato, false soluzioni alla crisi climatica sono espressioni ricorrenti quando si parla di conservazione e della necessità di decolonizzarla. Ormai è riconosciuto: i popoli indigeni comprendono e gestiscono i loro ambienti meglio di chiunque altro. Ciò nonostante, in Africa e in Asia, governi e Ong stanno derubando i popoli indigeni e le comunità locali delle loro terre, sostenendo falsamente che è necessario per la natura.

Di tutto questo e molto altro si parlerà il 18 febbraio a Roma con Fiore Longo di Survival International, a “Neocolonialismo green: voci dall’East Africa” un incontro organizzato da L.E.A. Berta Caceres in cui interverranno anche rappresentanti di comunità di Kenya e Uganda e la giornalista Carlotta Indiano. Dopo il pranzo a cura di TaBerta, dialogheremo di conservazione, diritti umani, finanza per il clima e land grabbing nel sud globale. 

Il colonialismo verde, che sostiene che gli abitanti locali non sappiano gestire i loro territori e che quindi abbiano bisogno delle grandi organizzazioni di protezione della natura, deve cessare. Ti aspettiamo!

Parteciperanno:

  • David Chemtai, comunità Benet Mosopisyek, Monte Elgon (Uganda) - da remoto;
  • Teresa Chemosop Cheptuit, comunità Ogiek, Monte Elgon (Kenya) - da remoto;
  • Kipchumba Rotich, comunità Sengwer, foresta di Embobut (Kenya) - da remoto;
  • Fiore Longo, Direttrice della campagna di Survival International per decolonizzare la conservazione;
  • Carlotta Indiano, giornalista.

Quando: pranzo (opzionale) ore 13:00, incontro dalle 16:00 alle 19:00
Dove: Casale Alba 2, via Gina Mazza, Roma

 

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Secondo le stime ONU, i popoli indigeni oggi contano 476 milioni di persone in 90 nazioni diverse. Tra loro, circa 150 milioni vivono in società tribali. Scopri di più su questi popoli e sulle loro lotte: iscriviti alla nostra newsletter per ricevere aggiornamenti periodici.