Cercatori d’oro 'massacrano' una comunità di Yanomami
30 agosto 2012
Questa pagina è stata creata nel 2012 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.
AGGIORNALMENO – 10 settembre
Dopo aver raccolto testimonianze proprie da fonti confidenziali, Survival ora ritiene che non ci sia stato un attacco di minatori contro l’insediamento yanomami di Irotatheri. A luglio, gli Yanomami dell’area, in cui sono all’opera molti cercatori d’oro illegali, avevano sentito voci di uccisioni e questi racconti sono stati poi riportati da alcuni come avvenuti contro quello specifico insediamento.
Al momento, non sappiamo ancora se queste voci siano state alimentate da un qualche effettiva violenza – cosa che sarebbe la spiegazione più probabile – ma nell’area la tensione rimane certamente molto alta.
La reazione del governo venezuelano resta vergognosa. Non ha ancora annunciato l’espulsione dei minatori e ha immediatamente negato di aver trovato “prove” delle uccisioni ancor prima di aver concluso le sue indagini. I suoi sostenitori si sono addirittura spinti oltre accusando i critici di appartenere a una cospirazione di destra ecc.
Le autorità venezuelane devono continuare a indagare su questa vicenda e, cosa importantissima, devono espellere chi invade i territori degli Yanomami o di altre tribù indiane del paese.
Leggi il documento Domande & Risposte di Stephen Corry sulle accuse di aver fatto “marcia indietro” mosse a Survival (Pdf, 78 KB).
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Un gruppo di cercatori d’oro ha “massacrato” una comunità di Yanomami venezuelani isolati. È quanto appreso da Survival International a cui alcuni testimoni hanno raccontato di aver trovato “corpi e ossa bruciati” presso la comunità di Irotatheri, nella regione di Momoi, vicino al confine con il Brasile.
Dai primi indizi sembra che le persone massacrate siano circa 80, ma il numero delle vittime è impossibile da stabilire ora. Al momento, i sopravvissuti rinvenuti sono solo 3.
Sembra che il massacro sia avvenuto in luglio, ma il fatto è stato scoperto solo ora.
La comunità si trova in un’area molto remota e gli Indiani che hanno rinvenuto i corpi hanno dovuto affrontare un lungo cammino per raggiungere l’insediamento più vicino e denunciare la tragedia.
Luis Shatiwe Yanomami, un leader dell’organizzazione yanomami Coronami, ha incontrato i testimoni a Parima. Pare che i sopravvissuti fossero fuori a caccia mentre la loro comunità veniva data alle fiamme.
“Stiamo denunciando la presenza di molti cercatori d’oro illegali da tre anni” ha dichiarato Luis Shatiwe a Survival.
Secondo Eliseo, un uomo Yanomami dell’area, gli Indiani che hanno scoperto il massacro avrebbero trovato “corpi e ossa bruciati, e i resti carbonizzati di uno sciabono” (la casa comune).
Non è la prima volta che gli Yanomami vengono massacrati in massa. Nel 1993 vennero assassinati 16 Yanomami della comunità di Haximu. Per quel fatto, un gruppo di minatori fu successivamente incriminato per genocidio. Al momento non è ancora stata compiuta nessuna indagine sui fatti recenti.
“Un’altra scioccane tragedia per gli Yanomami” ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival. “Un altro crimine da aggiungere alla lunga lista delle violenze. Tutti i governi della regione amazzonica devono fermare la crescita incontrollata delle attività minerarie, del disboscamento e della colonizzazione illegali che affliggono i territori indigeni. Queste attività finiscono inevitabilmente con il massacro di uomini, donne e bambini indiani. Le autorità del Venezuela devono consegnare i killer alla giustizia e mandare un segnale forte in tutta la regione: l’uccisione degli Indiani non resterà più impunita. Disboscamento e attività minerarie devono finire.”
Note agli editori:
La ricercatrice di Survival Fiona Watson lavora da oltre 25 anni con gli Yanomami ed è disponibile per interviste.
Leggi la dichiarazione delle organizzazioni indigene amazzoniche sul massacro degli Yanomami (in inglese, PDF).
Leggi l’appello degli Yanomami alle autorità venezuelane, a cui chiedono un’investigazione urgente (in spagnolo, PDF, 2,1 MB).