Indiani sollecitano il futuro Presidente del Brasile a proteggere la loro terra
26 agosto 2010
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Indiani rappresentanti di gran parte delle 233 tribù del Brasile chiedono che il futuro presidente del paese delimiti le terre ancestrali già sottratte loro per l’attuazione di progetti industriali, allevamenti di bestiame e piantagioni di soia.
Chiedono anche la sospensione dei progetti industriali su larga scala destinati a devastare irreversibilmente la loro terra, il miglioramento dei servizi sanitari e educativi e un ruolo più attivo nella ristrutturazione del FUNAI, il dipartimento governativo agli affari indigeni.
Le richieste sono elencate in una lettera inviata ai candidati presidenziali e fanno seguito ad una storica manifestazione degli indigeni contro il furto della loro terra e l’uccisione dei loro leader.
Alla manifestazione, tenutasi nel Mato Grosso do Sul, hanno partecipato più di 600 Indiani riuniti per richiamare l’attenzione sulla drammaticità della situazione degli Indiani Guarani che vi vivono.
“Qui, la mandrie, la canna da zucchero e la soia hanno più valore della vita di un bambino indigeno e di una vita umana” si legge nella lettera.
“Le grandi compagnie ci sopraffanno ovunque ma noi non ci dobbiamo scoraggiare – dobbiamo batterci!” ha dichiarato Anastácio Peralta Guarani nel corso della manifestazione.
Un Indiano guarani della comunità di Laranjeira Nanderu, che vive ai margini di una superstrada per almeno due anni, ha detto: “Sono morti molti neonati. Molte persone sono malate perché non abbiamo cibo né acqua. Qui stiamo morendo”.
All’inizio di questa settimana un gruppo d’Indiani guarani ha incontrato il Presidente Lula e ha chiesto la protezione della terra. Ambrósio Vilhava, star del film La Terra degli Uomini Rossi, ha detto a Lula che la terra degli Indiani deve essere immediatamente demarcata.
Le elezioni presidenziali del Brasile si svolgeranno il 3 ottobre.