Brutale attacco ai Guarani del Brasile con camion carichi di uomini armati
13 settembre 2011
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Survival International ha saputo che alcuni camion carichi di uomini armati stanno cacciando con violenza i Guarani del Brasile dalle loro terre, in preda al terrore di perdere la vita.
“Le vite di molte persone sono in imminente pericolo” ha dichiarato a Survival Tonico Benites, un antropologo guarani. “In qualsiasi momento potrebbe morire un bambino”.
Lo zio di Benites è stato accecato a un occhio durante un altro attacco sferrato recentemente contro le comunità guarani di Pyelito Kuê e M’barakai, a sud dell’Amazzonia brasiliana.
Guarda un breve filmato su un’altra comunità guarani che ora è riuscita a rioccupare una piccola porzione della sua terra ancestrale.
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I Guarani sono stati costretti a fuggire per mettersi in salvo dopo che le loro capanne erano state incendiate, i loro indumenti bruciati e le famiglie minacciate.
”Lampade e torce ci abbagliavano da tutte le direzioni” ha raccontato un uomo guarani, “e bambini e anziani non potevano scappare. Mentre vi scrivo questo messaggio mi si riempiono gli occhi di lacrime. In queste condizioni non abbiamo quasi più nessuna speranza di sopravvivere in Brasile”.
Sembra che uomini armati abbiano bloccato le strade, distruggendo un ponte che consentiva di raggiungere l’accampamento degli Indiani dall’esterno, e che abbiano circondato i Guarani per impedire l’invio di rifornimenti di cibo e medicinali.
Da agosto sono già stati sferrati diversi attacchi ai Guarani, che stanno cercando di riavere la terra ancestrale, sottratta loro dagli allevatori negli anni ‘70.
I Guarani hanno subito persecuzioni anche nel 2003 e nel 2009, quando avevano fatto analoghi tentativi di di rivendicare e rioccupare la loro terra.
“È scioccante che i Guarani debbano essere ripetutamente perseguitati per aver tentato di tornare nella terra che gli appartiene a pieno diritto” ha commentato oggi Stephen Corry, direttore di Survival. “Il governo brasiliano deve agire rapidamente prima di vedere cadere altre vite innocenti”.