I Guarani del Brasile chiedono alla Shell di lasciare la loro terra

6 settembre 2011

Uomo Guarani. La Shell utilizza canna da zucchero piantata sulla terra dei Guarani. © Survival

Questa pagina è stata creata nel 2011 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

I Guarani del Brasile hanno chiesto al gigante dell’energia Shell di non utilizzare più la loro terra ancestrale per produrre etanolo.

“La Shell deve lasciare la nostra terra” ha detto a Survival International Ambrosio Vilhalva, un Guarani di una delle comunità interessate. “…La compagnia deve smettere di utilizzare la terra indigena. Vogliamo giustizia, e chiediamo che la nostra terra sia demarcata e protetta”.

La Shell e il colosso brasiliano dei biocarburanti Cosan operano insieme con il marchio “Raizen”. Parte dell’etanolo commercializzato, venduto come biocarburante, è ricavato dalla canna da zucchero cresciuta sulla terra ancestrale dei Guarani.

“Da quando l’industria ha cominciato a operare” si legge in una lettera degli Indiani indirizzata alle due compagnie, “la nostra salute è venuta meno: stanno peggio i nostri figli, gli adulti e anche gli animali”.

Si pensa che a provocare diarrea acuta tra i bambini guarani e a uccidere pesci e piante siano i prodotti chimici utilizzati nelle piantagioni di canna da zucchero.

“Non riusciamo più a trovare molte delle medicine che un tempo crescevano nella foresta” lamentano i Guarani.… “Le piante sono morte per il veleno… I coltivatori non ci hanno mai consultato né ci hanno mai chiesto il permesso prima di piantare sulla nostra terra”.

Scarica la lettera dei Guarani (in portoghese, pdf, 266 kb).

Il boom della produzione di canna da zucchero sta togliendo ai Guarani la loro terra ancestrale. © Survival

Il fallimento del governo brasiliano nel far rispettare le proprie leggi e demarcare e proteggere la terra dei Guarani destinandola al loro uso esclusivo, ha lasciato la tribù vulnerabile allo sfruttamento delle piantagioni di canna da zucchero.

Intanto, molti Guarani vivono in condizioni spaventose, in riserve sovraffollate o accampati ai margini della strada. I Guarani sono stati assassinati a decine mentre cercavano di rioccupare la loro terra ancestrale e molti altri hanno subito violenze. I Guarani di Pyelito Kuê sono solo gli ultimi ad aver subito degli attacchi da quando hanno rioccupato la loro terra all’inizio del mese scorso.

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“È tragicamente ironico che i consumatori acquistino l’etanolo dalla Shell come un’alternativa ‘etica’ ai combustibili fossili” ha commentato Stephen Corry, Direttore Generale di Survival International. “Non c’è sicuramente nulla di etico nel modo disumano con cui sono trattati i Guarani. Il governo brasiliano deve far rispettare le sue leggi e fermare la totale distruzione della loro terra.”

Scarica il rapporto inviato da Survival alle Nazioni Unite sulla disperata situazione dei Guarani (pdf, 2.4 MB).

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